Il supporto della medicina integrata

"Per sovrappeso, ritenzione idrica e squilibri metabolici"

ROMA - COSTUME & SOCIETA' - giovedì 22 aprile 2010

 

La primavera ripropone in molte persone il problema del sovrappeso, della ritenzione idrica, degli inestetismi, degli squilibri metabolici. Ebbene, è giusto levare una voce affinché si comprenda più consapevolmente che, dietro queste problematiche “estetiche”, si celano meccanismi complessi in cui è sempre in gioco il connubio di psiche e corpo, attraverso un’azione integrata dei sistemi nervoso centrale, ormonale e immunitario. La sindrome metabolica, entità nosologica che definisce molti stati di obesità legate a ipertensione, innalzamento dei valori glicemici e ipercolesterolemia, è l’esempio più evidente di come una corretta interpretazione delle sue cause deve prendere in considerazione elementi di natura ormonale, metabolica, immunitaria e di agenti/eventi stressogeni. La medicina integrata, intesa come metodo di approccio diagnostico e terapeutico più comprensivo della complessità della fisiologia e della patologia dell’essere umano, può rappresentare una risposta più consona e adeguata a queste problematiche di salute.

Non si tratta assolutamente di una visione “alternativa” tout court, come se il punto sia quello di sostituire a farmaci di natura chimica prodotti di origine vegetale

Si tratta di arrivare a dare una risposta al bisogno più consona e rispettosa di quella patogenesi così complessa e articolata. L’omotossicologia, la microimmunoterapia, la delicata azione di drenaggio del sistema mesenchimale con una fitoterapia moderna, per citare alcuni degli strumenti terapeutici più efficaci della attuale medicina complementare, possono dare una valida risposta sul piano clinico alla correzione di questi squilibri. Posizione opposta e polemica verso la medicina ufficiale? L’omotossicologia e la microimmunoterapia pongono le loro basi teoriche sulle nozioni classiche più aggiornate della biochimica e della immunologia. È stato recentemente dimostrato da ricercatori dell’Università di Milano che l’azione di alcune citochine attive nel processo dell’infiammazione (Il2 e Inf gamma) presentano attività biologica se poste in diluizione e dinamizzazione prima della loro somministrazione. Parliamo di azione complementare e di supporto perché, in ogni caso, ma specialmente nella sopracitata sindrome metabolica, nell’azione terapeutica non si può assolutamente tralasciare l’approccio tradizionale e l’uso di anti-diabetici orali o insulina, nel caso di un diabete conclamato, né l’uso di anti-ipertensivi o anti-aggreganti piastrinici nel caso di valori elevati pressori e di colesterolo. Una buona medicina oggi può avvalersi di una intelligente alleanza terapeutica che nel rispetto ippocratico del “primum non nocere” possa allargare gli orizzonti dei nostri atti medici. Non da ultimo, il recupero di una sana alimentazione.

 

Info: dottoressa.gargano@alice.it

 

Medico specialista in omotossicologia e

malattie della nutrizione e dietetica clinica